LUGANO DANCE PROJECT

Lugano Dance Project
2a edizione
11–16 giugno 2024



Da martedì 11 a domenica 16 giugno, Lugano e il Canton Ticino ospiteranno Lugano Dance
Project, festival biennale di danza contemporanea che, in occasione della sua seconda
edizione, sceglie di indagare il binomio corpo e architettura.
Forte del successo della prima edizione, svoltasi dal 25 al 29 maggio 2022, Lugano Dance Project,
nato da un’idea di Michel Gagnon e Carmelo Rifici che si avvalgono della curatela di Lorenzo Conti,
cresce producendo cinque lavori e segna l’epilogo di una eccezionale stagione che ha ospitato
grandi maestri ed ensemble di fama mondiale, confermando la vocazione del LAC per la danza e i
linguaggi del contemporaneo.
Cinque nuove produzioni, performance site-specific, workshop, incontri, proiezioni e Tanzfaktor,
serata che omaggia la danza svizzera emergente: un ricco palinsesto di eventi che si svolgeranno
negli spazi del LAC ed in alcuni tra i luoghi più significativi dell’architettura ticinese come la Villa
Heleneum e l’Asilo Ciani di Lugano, il Teatro San Materno di Ascona e la Chiesa Santa Maria degli
Angeli sul Monte Tamaro, progettata dall’architetto Mario Botta.
Nuove produzioni
Lugano Dance Project nasce con l’obiettivo di sostenere il lavoro di produzione coreografica e lo fa
affidandosi al talento di cinque coreografi: Cindy Van Acker, belga di nascita e svizzera di adozione,
la canadese Rhodnie Désir, il greco Christos Papadopoulos, l’italiano Nicola Galli e il greco Ioannis
Mandafounis, cresciuto artisticamente in Svizzera e neo direttore artistico della Dresden Frankfurt
Dance Company; ognuno di loro ha accettato la sfida di indagare la relazione tra corpo umano e
corpo architettonico.
Giovedì 13 giugno alle 21:00, la Sala Teatro del LAC ospita il debutto di Quiet Light, lavoro in cui
Cindy Van Acker dirige due performer in uno spazio vuoto che rivela il teatro nella sua essenzialità.
Artista di fama internazionale, Van Acker firma la creazione di una pièce che, pur senza soggetto né
tematica, ambisce a lasciarsi scrivere da nozioni evanescenti. Un lavoro ispirato dall’idea
dell’incompiuto e dalla serena consapevolezza che tutto è vano. Artista cara al LAC, Van Acker, già
ospite della prima edizione di Lugano Dance Project con Shadowpieces, il 6 ottobre scorso ha ritirato
il Gran Premio delle Arti Sceniche/Anello Hans Reinhart 2023, in una serata svoltasi al LAC
nell’ambito della 32a edizione del FIT Festival Internazionale del Teatro e della scena
contemporanea.

Venerdì 14 giugno alle 21:00, il Teatro Foce ospita il debutto di Landless, nuova creazione di
Christos Papadopoulos e Georgios Kotstifakis che ne è anche interprete. Un assolo in cui il
coreografo torna allo studio del corpo inteso come territorio sconosciuto, facendosi ispirare
dall’architettura moderna e postmoderna per costruire una nuova prospettiva sulle sue funzioni di
base domandandosi se è possibile percepire il corpo come spazio e trattarlo come tale.
Sabato 15 giugno alle 10:00, la Chiesa Santa Maria degli Angeli al Monte Tamaro accoglie
Cosmorama, di cui il coreografo Nicola Galli è autore e interprete insieme a Giulio Petrucci.
Ispirata dalla stretta relazione tra danza e paesaggio, Cosmorama è una performance creata
appositamente per la suggestiva Cappella che l’architetto Mario Botta ha progettato proprio sul
limitare di un pendio da cui si gode di uno straordinario panorama. Tra vedute lontane e vicine,
prossimità corporea e distanze, linee, punti di fuga e contrappunti, il lavoro di Nicola Galli immerge il
pubblico in un’esperienza di danza in natura, rovesciando la gerarchia dello sguardo e
accompagnando in un’ascensione collettiva per riscoprire il vivere, l’osservare, il costruire e il danzare
insieme al paesaggio.
Sabato 15 giugno alle 21:00, la Sala Teatro del LAC accoglie la prima europea di Symphonie de
coeurs, creazione della coreografa-documentalista canadese Rhodnie Désir che trasformerà il palco
del LAC in un grande cuore pulsante ricco di umanità. Symphonie de coeurs si avvale delle musiche
originali della cantante e violoncellista Jorane, eseguite dall’Orchestra della Svizzera italiana diretta
da Naomi Woo, a cui si affiancano il beatmaker e sound designer Engone Endong e il percussionista
e flautista Lasso Sanou. Frutto di un periodo di studio che l’artista ha realizzato in due istituzioni
specializzate in salute cardiaca – l’Istituto Cardiocentro del Ticino e il Montreal Heart Institute –,
Symphonie de coeurs è un lavoro che propone una tempesta di corpi, composizioni sonore e
installazioni visive suggeriti da questa esperienza: al decagono di violini si unisce la fisicità di corpi
plurali, fino a canti in lingue inventate: dalla loro somma sorgerà un’ode alla forza poliritmica del
cuore.
Domenica 16 giugno alle 11:00, il Teatro San Materno di Ascona accoglie Released di Ioannis
Mandafounis, performance che l’artista ha creato ispirandosi alla straordinaria architettura del teatro.
Il pubblico è invitato a muoversi nei luoghi del San Materno seguendo un percorso che si sviluppa tra
spazi interni, raccolti e silenziosi, ed esterni, che riflettono i suoni della città. Divisi in piccoli gruppi, gli
spettatori sono invitati ad entrare negli spazi scenici ad intervalli predefiniti; un meccanismo che
genera punti di partenza e sequenze di visione sempre diverse. Il talento coreografico di Mandafounis
esprime al meglio l’identità del Teatro San Materno, storico luogo di ricerca e sperimentazione
coreografica, dando vita ad una esperienza unica ed irripetibile
Anteprima: Tanzfaktor
Martedì 11 giugno alle 21:00, Lugano Dance Project si apre a Palazzo dei Congressi con l’anteprima
di Tanzfaktor, progetto biennale di Reso – Rete Danza Svizzera pensato per incoraggiare e
sostenere il talento dei giovani danzatori svizzeri, sostenuto dal LAC. Analogamente alla 1a edizione,
Palazzo dei Congressi ospiterà cinque brevi pezzi coreografici selezionati da una giuria di esperti:
un’occasione preziosa di presentare le produzioni al grande pubblico facendo rete con gli operatori
del settore delle diverse regioni svizzere.
Tanzfaktor si apre con Not Where, but Who della coreografa e danzatrice Oriana Zeoli (in arte Glory),
protagonista di un assolo di popping, stile che riassume funk e hip hop basato sulla tecnica della
rapida contrazione e del successivo rilassamento dei muscoli, che causa una sorta di scatto nel
corpo del ballerino, chiamato pop o hit.

In Aléa, Lena Schattenberg e Simea Cavelti rendono un omaggio poetico all’acqua, sostanza
essenziale e fatale per la vita, materiale che collega gli spazi interni del corpo al mondo esterno.
Movimenti fluidi e armoniosi si scontrano con linee dure, momenti di immobilità radicale contrastano
con gli infiniti vortici del corpo.
Tamara Mancini e Branca Scheidegger in Idiospect creano un movimento organico ispirato al
waacking, stile di danza urbana nato nella comunità gay di Los Angeles negli anni Settanta di cui le
interpreti sono pioniere in Svizzera. Con delicatezza e abilità, Mancini e Scheidegger interpretano un
pezzo che incoraggia tutti a lottare per la libertà.
In ΑΕΝΑΟΣ il coreografo e danzatore neocastellano Maxime Jeannerat mette in scena pratiche di
ripetizione spingendo il corpo al limite delle sue possibilità.
La serata si conclude con Contraste, coreografia del collettivo di danza urbana Cie Nous et Moi
composto dai friburghesi Charlotte Cotting, Estelle Kaeser, Adrien Rako e Anaïs Kauer. I movimenti
precisi e sottili dei quattro interpreti danno vita ad una coreografia punteggiata da colpi di scena.
Performance site-specific
Oltre alle produzioni e all’anteprima di Tanzfaktor, Lugano Dance Project propone performance sitespecific di cui sono protagonisti Michele Di Stefano, Tiziana Arnaboldi, Maria Hassabi.
Mercoledì 12 giugno alle 14:30 e giovedì 13 giugno alle 14:30 e 16:00, l’ex orologeria Diantus
Watch di Castel San Pietro ospita MOBILE HOMES – Album degli abitanti del Nuovo Mondo,
progetto nato nell’ambito della collaborazione tra mk di Michele Di Stefano e LAC Lugano Arte e
Cultura che mette in connessione competenze specialistiche complementari sul tema della
corporeità e dell’abitare: un’esplorazione della relazione tra corpi e cose, intesa come possibilità
ambientale di reinvenzione dello spazio. Nei primi mesi del 2024, il LAC ha favorito l’incontro tra
Michele Di Stefano, Leone d’argento alla Biennale Danza 2014, e l’architetto Riccardo Blumer,
docente e già direttore dell’Accademia di Architettura dell’Università della Svizzera italiana a
Mendrisio. Il progetto accosta sistemi coreografici e progettazione di macchine per la generazione di
accadimenti imprevedibili: anatomie ed oggetti dialogheranno in un unico paesaggio in movimento,
che potrà essere visitato ed attraversato dal pubblico nel corso della performance.
Il lavoro di Michele Di Stefano all’ex orologeria è arricchito da una mostra curata dall’Atelier Blumer
che ne racconta, da un punto di vista non solo architettonico, la storia e il conseguente sviluppo
urbano e produttivo. Un allestimento che intende evidenziare, incoraggiandola, l’indispensabile
collaborazione tra istituzioni come USI Accademia, diretta da Walter Angonese, Fondazione C. Lab di
Castel San Pietro e LAC Lugano Arte e Cultura.
Giovedì 13 giugno alle 17:30 all’Asilo Ciani, la danzatrice e coreografa ticinese Tiziana Arnaboldi
presenta Autour du corps – Omaggio al Bauhaus, lavoro che ricerca una forza di rinnovamento
attraverso l’esplorazione di nuove visioni sul corpo e lo spazio di cui sono protagoniste Marta
Ciappina ed Eleonora Chiocchini. L’idea le è stata suggerita dall’osservazione di una fotografia
pubblicata su una rivista Bauhaus raffigurante un oggetto a forma di cono, che nello spettacolo
diventa un costume. La trasformazione dell’oggetto-gonna si fa macchina dell’allestimento scenico: il
suo movimento continuo, costituito da una serie infinita di spirali, linee e punti, crea orientamenti e
traiettorie inaspettate per riscoprire il “luogo” che è dentro e fuori l’essere umano.
Sabato 15 giugno alle 16:00 nella Hall del LAC, l’artista e coreografa Maria Hassabi è la
protagonista di White Out, assolo da lei creato in occasione di I’ll Be Your Mirror, personale che la
galleria Tai Kwun Contemporary di Hong Kong le ha dedicato nel 2023. Hassabi si esibisce su una panchina bianca in stile museale e si sposta da un luogo all’altro eseguendo torsioni e flessioni in un
loop apparentemente senza fine. Una ricerca di riposo, di un luogo in cui essere, divenire, respirare.
Sabato 15 giugno con Atmosferologia – Veduta > Lugano (ore 18:15 e 19:45 in inglese, ore 19:00
e 20:15 in italiano), il pubblico segue la performance in cuffia affacciandosi alla vetrata della Sala 1
del LAC. Lavoro di mk, Atmosferologia – Veduta > Lugano è un progetto dedicato alle città e alla
visione prospettica del paesaggio urbano; la veduta sulla città viene trasformata dall’ascolto in un
luogo che galleggia tra presente e possibile; la visione è ora offuscata, ora messa a fuoco dal suono
composto da Lorenzo Bianchi Hoesch, che rende possibile la moltiplicazione dei dettagli in un luogo
dalle coordinate immaginarie.
Workshop, dialoghi e tavole rotonde
Il festival offre momenti privilegiati di incontro e condivisione con i partecipanti, nell’intento di favorire
il dialogo tra artisti, esperti e studiosi di diversi ambiti sul ruolo della danza, dell’arte e della cultura nel
nostro tempo.
Mercoledì 12 giugno alle 17:30 presso l’Asilo Ciani, Marc Brew, danzatore e coreografo con
disabilità di fama internazionale, presenta l’esito di un workshop, aperto a tutti, svoltosi tra il 10 e il
12 giugno. Nato in Scozia, Brew studia danza in Australia per poi trasferirsi in Gran Bretagna dove
vive e lavora. Un workshop in cui Brew si fa ispirare dal tema di danza, architettura e accessibilità
invitando i partecipanti a scoprire la bellezza della differenza.
Venerdì 14 giugno alle 16:00, Villa Heleneum, sede della Fondazione Bally, ospita la performance
esito del workshop per professionisti che Hassabi ha curato tra l’11 e il 14 giugno. Il lavoro, aperto al
pubblico, è ad ingresso gratuito.
Lugano Dance Project sarà attraversato da sette dialoghi suggeriti dal tema danza e architettura:
artisti ospiti del festival dialogheranno con architetti ed esperti di danza creando affondi sui temi
suggeriti dagli spettacoli. Emanuel Rosenberg, Pol Esteve Castelló, Riccardo Blumer, Maddalena
Giovannelli, Francesca Serrazanetti e Tiziana Conte dialogheranno con i protagonisti del festival in
incontri moderati da Katja Vaghi e Ariadne Mikou.
Giovedì 13 giugno alle 10:30, la Sala 1 del LAC ospita Stories we perform/own/steal/space, tavola
rotonda curata da Lorenzo Conti e Simona Travaglianti in collaborazione con Reso e LAC edu a cui
partecipano l’architetto e ricercatore Pol Esteve Castelló, Rhodnie Désir, fondatrice e general
manager di RD Créations, Chloé Le Nôtre, direttrice dell’Auditorium de Seynod di Annecy (Francia),
Cathy Levy, consulente per il settore internazionale del Jacob’s Pillow Dance Festival, la performer e
coreografa Ivy Monteiro.
Venerdì 14 giugno alle 10:30 presso la Sala 1 del LAC, l’architetto Pol Esteve Castelló terrà una
conferenza intitolata Discodura: Architecture and Social dance in Dictatorial Spain che verterà
sull’emergere della discoteca come genere architettonico nella Spagna franchista. Dopo la guerra,
l’Europa occidentale venne organizzata sotto l’influenza degli Stati Uniti. La Spagna divenne la prima
destinazione al mondo per numero di turisti; una nuova economia basata sull’evasione e il
divertimento notturno. In questo contesto, la discoteca diventa architettura paradigmatica attraverso
cui leggere gli spostamenti culturali del dopoguerra verso la società dei consumi.

Proiezioni
Mercoledì 12 giugno alle 19:30, Édouard Lock, acclamato e visionario coreografo canadese
fondatore della celebre compagnia La La La Human Steps, sarà al Cinema Iride per introdurre la
proiezione di due suoi cortometraggi: Amelia (2003), pluripremiato film in cui Lock rilegge la sua
creazione coreografica grazie al linguaggio cinematografico, e ÉCHO (2020), composizione
coreografica e cinematografica in cui luci e ombre dialogano con le musiche originali di James
O’Callaghan e i movimenti di Rachele Buriassi, prima ballerina de Les Grands Ballets Canadiens.
Lunedì 29 aprile alle 18:00 nella Sala 4 del LAC vedremo Dancing Free, lungometraggio di Elettra
Fiumi che ha documentato la prima edizione di Lugano Dance Project. Il documentario è stato
presentato lo scorso mese di agosto, nell’ambito della 76a edizione del Locarno Film Festival.
Partner e collaborazioni
Lugano Dance Project, oltre ad essere una piattaforma importante per il pubblico, gli artisti e i
professionisti della danza, rappresenta l’occasione per instaurare collaborazioni con altre istituzioni
culturali e formative, sia sul piano interazionale e nazionale che territoriale. Si conferma il sostegno
fondamentale del KHR Family Fund McNeely, fondazione americana dedicata al mondo delle arti e
dell’educazione. La sensibilità di Kevin e Rosemary McNeely e il loro generoso contributo hanno fatto
sì che il progetto diventasse realtà e ora rendono possibile la seconda edizione del festival.
Continua anche la collaborazione con Franklin University Switzerland, che oltre ad ospitare diversi
artisti, coinvolge gli studenti in diverse attività a contatto con gli artisti. Quest’anno le collaborazioni
con il mondo della formazione si estendono anche all’USI, in particolare all’Accademia di architettura,
di cui abbiamo già detto, e il Conservatorio Internazionale di Scienze Audiovisive che
documenteranno il festival in vari formati le giornate.
Lugano Region riconosce l’importanza di questa iniziativa e da quest’anno la sostiene, a cui si
aggiungono il Comune di Castel San Pietro e la Fondazione C.Lab, che hanno sposato l’idea di
accogliere e sostenere il workshop nell’ex fabbrica di orologi, il Comune di Ascona e il Teatro San
Materno, quest’anno nuovo palco del festival, la Fondazione Bally e JFC Cinema.
Un ringraziamento particolare all’Orchestra della Svizzera italiana, per aver accettato con entusiasmo
di suonare le musiche originali di Symphonie de coeurs, e all’Istituto Cardiocentro Ticino che lo
scorso autunno ha aperto le sue porte alla coreografa Rhodnie Désir per il percorso di ricerca che ha
preceduto la creazione dello spettacolo.
Informazioni e prevendita
La prevendita degli spettacoli apre martedì 9 aprile alle 11:00 su www.luganodanceproject.ch.
Per maggiori informazioni e aggiornamenti sul programma, si prega di consultare il sito
www.luganodanceproject.ch.