MUNCH. IL GRIDO INTERIORE
14 SETTEMBRE 2024 – 26 GENNAIO 2025
PALAZZO REALE, MILANO
DA SETTEMBRE
“MUNCH. IL GRIDO INTERIORE”
![](https://newsmilano.org/wp-content/uploads/2024/05/01_Edvard-Munch-Starry-Night.-Oil-on-canvas-1922-1924.-Photo-©-Munchmuseet.jpg)
IL 14 SETTEMBRE 2024 SI APRONO LE PORTE DI UNA DELLE MOSTRE PIÙ ATTESE
DELL’ANNO: EDVARD MUNCH TORNA A MILANO DOPO 40 ANNI, CON UNA GRANDE
RETROSPETTIVA
100 OPERE PRESTATE ECCEZIONALMENTE DAL MUNCH MUSEUM DI OSLO PER LA PIù
IMPORTANTE MOSTRA DEDICATA AL GENIO DI EDVARD MUNCH.
PALAZZO REALE E ARTHEMISIA RENDONO OMAGGIO A UNO DEI PIù IMPORTANTI
ARTISTI DEL NOVECENTO, CHE HA SAPUTO INTERPRETARE IL TORMENTO E
L’INQUIETUDINE DELL’ESSERE UMANO.
![](https://newsmilano.org/wp-content/uploads/2024/05/03_The-screem.jpg)
L’AMPIA RETROSPETTIVA RACCONTERà L’INTERO PERCORSO UMANO E ARTISTICO
DI MUNCH,
ESPONENDO OPERE TRA LE PIù NOTE E ICONICHE DELLA STORIA DELL’ARTE.
/“Nella mia casa di infanzia
abitavano malattia e morte.
Non ho mai superato l’infelicità di allora.”/
Edvard Munch
Dopo 40 anni dall’ultima mostra a Milano, EDVARD MUNCH (Norvegia, 1863
-1944) viene celebrato con una grande retrospettiva, promossa da COMUNE DI
MILANO – CULTURA, con il patrocinio della REALE AMBASCIATA DI NORVEGIA A
ROMA, e prodotta da PALAZZO REALE e ARTHEMISIA, in collaborazione con il
MUSEO MUNCH DI OSLO.
Protagonista indiscusso nella storia dell’arte moderna, Munch è
considerato un precursore dell’Espressionismo e uno dei più grandi
esponenti simbolisti dell’Ottocento, nonché l’interprete
per antonomasia delle più profonde inquietudini dell’animo umano.
La vita di Munch è stata segnata da grandi dolori che lo hanno trascinato
ai limiti della follia: la perdita prematura della madre e della sorella,
la tragica morte del padre, la tormentata relazione con la fidanzata Tulla
Larsen. Tutto ha contribuito a formare la poetica di Munch, che riuscirà a
esprimere, grazie a un eccezionale talento, il suo grido interiore
trasformandolo in opere d’arte. I suoi volti senza sguardo, i paesaggi
stralunati, l’uso potente del colore riescono a raggiungere ogni essere
umano, trasformando le sue opere in messaggi universali, il malessere
esistenziale che affligge ogni essere umano. È questo che ha determinato
la grandezza di Munch, rendendolo uno degli artisti più iconici del
Novecento.
![](https://newsmilano.org/wp-content/uploads/2024/05/02_Edvard-Munch-Pikene-pa-broen-1927.-Foto-Halvor-Bjorngard-©Munchmuseet.jpg)
La mostra, curata da PATRICIA G. BERMAN, una delle più grandi studiose al
mondo di Munch, racconterà tutto l’universo dell’artista, il suo
percorso umano e la sua produzione, e lo farà attraverso 100 OPERE, tra
cui una delle versioni litografiche custodite a /Oslo de L’Urlo/ (1895),
ma anche /La morte di Marat/ (1907), /Notte stellata/ (1922–19249), /Le
ragazze sul ponte/ (1927), /Malinconia/ (1900–1901) e /Danza sulla
spiaggia/ (1904).
Ad arricchire la mostra milanese, è previsto un ricco palinsesto di eventi
che coinvolgerà diverse realtà culturali della città e che andrà ad
approfondire la figura dell’artista ed espandere i temi delle sue opere
esplorando diversi linguaggi, dal cinema all’architettura, dalla musica
alla letteratura e molto altro.
Il programma sarà pubblicato prossimamente sui canali di comunicazioni dei
partner coinvolti.
LA MOSTRA AVRà UNA SECONDA TAPPA A ROMA, A PALAZZO BONAPARTE, DAL 18
FEBBRAIO AL 2 GIUGNO 2025.
L’ARTISTA
Munch è uno degli artisti che ha saputo meglio interpretare sentimenti,
passioni e inquietudini della sua anima, comunicandoli in maniera potente e
tragica.
Plasmato inizialmente dal naturalista norvegese Per Lasseu Krohg, col quale
iniziò la carriera pittorica nel 1880, si spostò a Parigi per la prima
volta nel 1885 e qui subì le influenze impressioniste e postimpressioniste
che gli suggerirono un uso del colore più intimo, drammatico ma
soprattutto un approccio psicologico.
Munch fu per tutta la sua vita condizionato dalla sofferenza e dalla
mancanza che conobbe già da bambino, quando subì la perdita scioccante
della madre e della sorella, malate di tubercolosi.
A Berlino contribuì alla formazione della Secessione Berlinese e nel 1892
si tenne la sua prima personale, che non solo non fu apprezzata, ma fu
anche reputata scandalosa: da quel momento Munch ha incarnato la figura
dell’artista eversivo e maledetto.
Una vita precaria e vissuta “sull’orlo di un precipizio” che lo
portò all’alcolismo e a una crisi psicologica, fino al ricovero in
alcune case di cura tra il 1908 e il 1909.
Scegliendo l’isolamento, si spostò quindi nella sua proprietà di Ekely
a Oslo fino alla sua morte nel 1944, dopo un mese dal suo ottantesimo
compleanno.
INFORMAZIONI
E PRENOTAZIONI
T +39 02 892 99 21
www.palazzorealemilano.it[1]
www.arthemisia.it[2]
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Intero € 15,00
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