Orchestra Sinfonica di Milano | 150° anniversario della nascita di Ravel – Sergei Babayan, Emmanuel Tjeknavrorian – 4-5-6 aprile, Auditorium di Milano

Un weekend dedicato al 150° anniversario della nascita di Maurice Ravel, insieme a Emmanuel Tjeknavorian e Sergei Babayan

Per le celebrazioni del 150° anniversario della nascita di Ravel, l’Orchestra Sinfonica di Milano costruisce un weekend a lui interamente dedicato: doppio appuntamento, uno sinfonico e uno cameristico, con protagonista il grande Sergei Babayan insieme a Emmanuel Tjeknavorian

Venerdì 4 aprile 2025 ore 20
Domenica 6 aprile 2025 ore 16

Auditorium di Milano, Largo Mahler

Maurice Ravel
Concerto per pianoforte e orchestra in Sol maggiore

Maurice Ravel
Menuet sur le nom d’Haydn per pianoforte

Maurice Ravel
Concerto per pianoforte e orchestra in Re maggiore per la mano sinistra

Franz Joseph Haydn
Sinfonia n. 45 in Fa diesis minore Hob.I:45 “Sinfonia degli addii”

Maurice Ravel
Boléro

Orchestra Sinfonica di Milano
Sergei Babayan Pianoforte
Emmanuel Tjeknavorian Direttore

Sabato 5 aprile ore 18
Auditorium di Milano, Largo Mahler

Leóš Janàček
Sonata per violino e pianoforte

Wolfgang Amadeus Mozart
Sonata per violino e pianoforte in Fa maggiore K 376

Sergej Prokof’ev
Sonata per violino e pianoforte in Fa minore op. 80

Maurice Ravel
Tzigane. Rapsodie de concert

Emmanuel Tjeknavorian Violino
Sergei Babayan Pianoforte

Con il contributo del Ministero della Cultura.
Fondatori Istituzionali: Regione Lombardia, Comune di Milano.
Fondatori Promotori: Città metropolitana di Milano, Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, Banco BPM, Pirelli, Intesa Sanpaolo.
Con il sostegno di Fondazione Cariplo.

All’arte di Maurice Ravel, nel 150° anniversario della nascita, l’Orchestra Sinfonica di Milano dedica un intero weekend, accogliendo un pianista leggendario, Sergei Babayan: venerdì 4 (ore 20) e domenica 6 aprile (ore 16), Emmanuel Tjeknavorian dirige un programma che accosta i due concerti per pianoforte (il Concerto il Sol e il Concerto per la mano sinistra) che vedono protagonista Babayan, intervallati dal Menuet sur le nom d’Haydn per pianoforte, e arricchisce il programma con il Boléro e con la Sinfonia n. 45 in Fa diesis minore Hob.I:45 “Sinfonia degli addii” di Franz Joseph Haydn. A scandire le due date, sabato 5 aprile alle ore 18 Babayan e Tjeknavorian salgono sul palco dell’Auditorium in duo violino e pianoforte, e sviluppano un programma che tiene insieme la Sonata per violino e pianoforte di Leóš Janàček con la Sonata per violino e pianoforte in Fa maggiore K 376 di Wolfgang Amadeus Mozart e con la Sonata per violino e pianoforte in Fa minore op. 80 di Sergej Prokof’ev. Gran finale dedicato proprio a Ravel, con la sua inconfondibileTzigane. Rapsodie de concert.

Classe 1961, l’armeno-americano Sergei Babayan si è aggiudicato il Casadesus International Piano Competition nel 1989. Pianista sopraffino ed eccellente didatta (fra i suoi allievi primeggiano Daniil Trifonov e Stanislav Khristenko), Babayan è sempre molto generoso nella costruzione dei programmi che lo vedono protagonista. Ne è senza ombra di dubbio questo il caso. L’impaginato del 4 e del 6 aprile si apre con il Concerto in Sol di Ravel, composto tra il 1921 e il 1931 “nello spirito di Mozart e di Saint-Saëns”, come dichiarò lo stesso compositore, facendo dunque tesoro di una tradizione compositiva la cui eredità poteva ancora, a detta sua, essere valorizzata. Composto da tre movimenti (Allegramente – Adagio assai – Presto), il Concerto in Sol rappresenta una pietra miliare del repertorio pianistico, la cui varietà tematica e di carattere viene valorizzata indubbiamente dalla straordinaria ricerca timbrica del grande Babayan. Fa da contraltare il Concerto per la mano sinistra, commissione ricevuta da parte del pianista austriaco Paul Wittgenstein, mutilato della mano destra durante la Prima guerra mondiale. Strutturato in un solo movimento, il concerto presenta una prima parte in cui vengono riproposti alcuni tratti stilistici cari a Ravel, tra cui l’impiego della sarabanda e il ritmo puntato, e una seconda parte in cui fiorisce un forte carattere improvvisativo. A inframezzare queste due pagine per solista e orchestra, una rarità raveliana, il Menuet sur le nom d’Haydn, composizione nata in seno a una vera e propria “Call for scores” indetta nel 1909 dalla Revue Musicale, con il preciso intento di dedicare un numero speciale per celebrare Franz Joseph Haydn a cento anni dalla morte. Il direttore della rivista, Jules Écorcheville, rivolse esplicita richiesta a sei compositori: Claude Debussy, Paul Dukas, Vincent d’Indy, Reynaldo Hahn e Charles-Marie Widor e Maurice Ravel. Così nacque il Menuet sur le nom d’Haydn.
Ma i nomi di Ravel e di Haydn si intersecano ancora, durante l’impaginato eccellentemente costruito da Emmanuel Tjeknavorian. Chiude il programma il binomio costituito dalla “Sinfonia degli Addii” di Haydn e il Boléro di Ravel. La prima è così chiamata perché nell’esecuzione dell’Adagio finale, alla prima esecuzione nel 1772, i musicisti a turno smisero di suonare, spensero la candela del loro leggio e lasciarono la sala, e l’esecuzione venne portata a conclusione solo da due violini con sordina, suonati da Haydn stesso e dal primo violino, Luigi Tomasini. Il secondo, che non necessita di presentazioni, è stato protagonista di decine di omaggi musicali e rappresenta un vero e proprio monumento di aggregazione timbrica, un castello sonoro che si costruisce di fronte alle orecchie di chi ascolta, che da un rullante in pianissimo arriva a un’orchestra intera in fortissimo, crescendo di un decibel alla volta, assuefacendo l’ascoltatore a una pulsazione ritmica (ripetuta 169 volte), e a due temi facili e perfetti, proposti in tutte le loro combinazioni timbriche. Una pagina sinfonica che è giunta in territori apparentemente lontani, diventando protagonista di una cover reggae di Frank Zappa e di una composizione rock di Jeff Beck, senza contare le innumerevoli versioni elettroniche.

Info e dettagli su https://sinfonicadimilano.org/it/carnet-dittico-ravel.