GIORNATE FAI di PRIMAVERA

XXXII edizione Giornate FAI di Primavera

Evento Nazionale di partecipazione attiva di raccolta pubblica di fondi

GIORNATE FAI DI PRIMAVERA

Il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale

e paesaggistico italiano

Raccontare l’Italia è il primo passo per tutelarla e valorizzarla

Sabato 23 e domenica 24 marzo 2024

Elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione su www.giornatefai.it

A MILANO E IN LOMBARDIA

Sabato 23 e domenica 24 marzo tornano le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese: 750 luoghi in 400 città saranno visitabili a contributo libero in tutta Italia. In Lombardia saranno 129 i beni che apriranno le loro porte in 51 comuni grazie ai Volontari delle 17 Delegazioni, degli 8 Gruppi FAI e dei 16 Gruppi FAI Giovani attivi in tutta la regione (elenco dei luoghi e modalità di partecipazione, consultabili su www.giornatefai.it).

Le Giornate FAI di Primavera si confermano nella loro trentaduesima edizione uno degli eventi più importanti e significativi per conoscere il patrimonio culturale e paesaggistico italiano e regionale. Un’esclusiva opportunità di scoprire beni della regione poco noti al grande pubblico, luoghi solitamente inaccessibili, dalle grandi città ai borghi, da veri e propri monumenti a luoghi curiosi e inediti, che tuttavia ugualmente raccontano la cultura millenaria, ricchissima e multiforme del nostro Paese. Un modo per contribuire alla tutela e alla valorizzazione di questo patrimonio, che va innanzitutto conosciuto, frequentato, e prima ancora, raccontato. È questa la missione del FAI: “curare il patrimonio raccontandolo”, a cominciare dai suoi 72 Beni aperti al pubblico durante l’anno, ma ampliando e arricchendo questo racconto proprio in occasione delle Giornate FAI di Primavera, quando 750 luoghi saranno aperti in tutta Italia e 129 in Lombardia grazie a migliaia di Delegati e Volontari del FAI e agli Apprendisti Ciceroni, giovani studenti appositamente formati per raccontare le meraviglie del loro territorio. Le Giornate del FAI offrono un racconto unico e originale dei beni culturali italiani, che risiede nella loro Storia intrecciata con la Natura, nei monumenti e nei paesaggi, nel patrimonio materiale e immateriale, e nelle tante storie che questi possono raccontare, che insegnano, ispirano e talvolta anche commuovono. Un racconto corale e concreto che si fonda sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati che in numero sempre maggiore vi collaborano grazie a una vasta e capillare rete territoriale con un unico obiettivo: conoscere e riconoscere il valore del patrimonio italiano per tutelarlo con il contributo di tutti, perché appartiene a tutti.

Le parole del Presidente del Fondo per l’Ambiente Italiano Marco Magnifico in occasione della XXXII edizione delle Giornate FAI di Primavera: “Raccontare il patrimonio culturale per educare la collettività a proteggerlo e a prendersene cura: da questa necessità nacquero nel 1992 le Giornate FAI di Primavera dando vita, e poi corpo, e poi forza ad una impressionante struttura di volontariato – le Delegazioni del FAI -, che con entusiasmo e pervicacia eccezionali in questi trentadue anni hanno aperto al pubblico 15.540 luoghi dimenticati o difficilmente visitabili raccontandoli, appunto, con semplicità e passione a ben 12 milioni e 515.000 di cittadini. Ai benefici di questo raccontare se ne è ora aggiunto un altro: quello della fisicità e del ruolo che essa ha per un vero apprendimento.”

Le Giornate FAI di Primavera si inquadrano nell’ambito delle iniziative di raccolta pubblica di fondi occasionale (Art 143, c 3, lett a), DPR 917/86 e art 2, c 2, D Lgs 460/97). A coloro che decideranno di partecipare verrà suggerito un contributo libero a partire da 3€ utile a sostenere la missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione. Gli iscritti al FAI o chi si iscriverà per la prima volta durante l’evento potranno beneficiare dell’accesso prioritario in tutti i luoghi, e di aperture e visite straordinarie in molte città e altre agevolazioni e iniziative speciali. Inoltre, fino al 31 marzo 2024 si potrà sostenere la missione del FAI donando con un SMS o una chiamata da rete fissa al numero 45584. Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari WINDTRE, TIM, Vodafone, iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali. Sarà di 5 o 10 euro per le chiamate da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb, Tiscali, Geny Communications e, sempre per la rete fissa, di 5 euro da TWT, Convergenze, PosteMobile.

Elenco completo dei luoghi aperti a Milano e in Lombardia e modalità di partecipazione all’evento su

IMPORTANTE: Si raccomanda di controllare sul sito

i giorni e gli orari di apertura prima della visita.

Verificare sul sito anche eventuali variazioni di programma in caso di condizioni meteo avverse.

Le Giornate FAI di Primavera chiudono la Settimana Rai dedicata ai Beni Culturali in collaborazione con il FAI. Dal 18 al 24 marzo, come ormai da oltre 10 anni, la Rai sarà in prima linea al fianco del FAI con tutti i canali radiofonici e televisivi e attraverso RaiPlay per creare un racconto corale che metterà al centro la bellezza e la sostenibilità del nostro patrimonio artistico e paesaggistico. Rai è Main Media Partner del FAI per sensibilizzare tutti gli italiani alla cura e valorizzazione del nostro Paese e supporta in particolare le Giornate FAI di Primavera 2024, anche attraverso la raccolta fondi solidale autorizzata da Rai per la Sostenibilità – ESG e promossa sulle reti del servizio pubblico.

Le Giornate FAI di Primavera 2024 sono rese possibili grazie al prezioso contributo di importanti aziende illuminate: 

Ferrarelle, acqua ufficiale del FAI e Partner degli eventi istituzionali, da oltre dieci anni preziosa sostenitrice dell’iniziativa, presente con il suo Parco Sorgenti di Riardo (CE) nella lista dei luoghi visitabili – esempio virtuoso di gestione responsabile delle risorse custodite e di valorizzazione del patrimonio agricolo-paesaggistico – e impegnata insieme alla Fondazione in importanti attività di tutela della cultura, della natura e del territorio italiani.

Dolce&Gabbana, la casa di moda che fin dalla sua fondazione riconosce e promuove le eccellenze artigiane italiane e le bellezze artistiche e architettoniche del territorio,per il primo anno Partner della Fondazione. Una speciale collaborazione basata sui valori comuni di italianità, cultura, tradizione, educazione e bellezza.

Fineco, una delle principali reti di consulenza in Italia, crede fermamente che la cura e il valore del patrimonio artistico e culturale siano un asset strategico per lo sviluppo del Paese. Per questo motivo la banca è Main Sponsor delle Giornate FAI di Primavera dal 2020.

Edison, azienda energetica con 140 anni di storia impegnata per la salvaguardia dei luoghi e delle realtà di interesse culturale e sociale presenti nel nostro Paese, è da sempre vicina al FAI e lo accompagna nel suo percorso di transizione ecologica ed energetica. In occasione delle Giornate FAI di Primavera aprirà la Centrale idroelettrica di Quassolo (TO) e quella di Ponte Giulio a Montereale Valcellina (PN) e, grazie all’apertura dell’Energy Center del Politecnico di Torino, saranno visitabili le Officine Edison, in cui l’azienda sviluppa i suoi progetti innovativi.

Grazie anche a Domal, azienda produttrice di serramenti in alluminio parte del Gruppo Hydro, molto sensibile ai temi di sostenibilità e impatto ambientale, Corporate Golden Donor del FAI dal 2023 e per il primo anno sostenitrice delle Giornate FAI di Primavera.   

Si ringrazia, inoltre, l’Ippodromo Snai San Siro di Milano per la speciale apertura dell’impianto e il prezioso sostegno locale che si rinnova dal 2018.

Si ringrazia la Commissione europea, che collabora da anni alle Giornate FAI, in particolare, attraverso l’Ufficio di Rappresentanza di Milano. Ventuno siti storici, artistici e culturali destinatari di finanziamenti europei saranno

visitabili a testimonianza dell’impegno dell’Unione europea nella salvaguardia e sviluppo del patrimonio culturale italiano ed europeo.

Le Giornate FAI di Primavera 2024 hanno ricevuto la Targa del Presidente della Repubblica e si svolgono con il Patrocinio del Ministero della cultura, del Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, di Regione Lombardia, di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane. Si ringraziano la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile, da tempo al nostro fianco con i suoi volontari e il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e le Forze armate che durante le Giornate FAI di Primavera concedono l’apertura di alcuni loro luoghi simbolo. Un grazie sentito anche al Fondo Edifici di Culto per aver averci concesso l’apertura di alcune chiese di sua proprietà. Un ringraziamento per il generoso sostegno alla buona riuscita della manifestazione all’Arma dei Carabinieri per il contributo alla sicurezza dell’evento e un grazie particolare alla Croce Rossa Italiana per la partnership consolidata.

Grazie di cuore alle 17 Delegazioni, 7 Gruppi FAI, 16 Gruppi FAI Giovani e al Gruppo FAI Ponte tra culture, e a tutti i Volontari attivi in Lombardia. Un ringraziamento anche ai più di 1.000 Apprendisti Ciceroni, studenti appositamente formati in collaborazione con i loro docenti, che hanno l’occasione di accompagnare il pubblico in visita nei luoghi aperti dal FAI nel loro territorio, sentendosi direttamente coinvolti nella vita sociale e culturale della loro comunità.
Ringraziamo infine in modo speciale i proprietari delle centinaia di luoghi aperti in aggiunta ai nostri Beni e le amministrazioni comunali che hanno accolto questa iniziativa.

Ecco i luoghi più interessanti che si potranno visitare durante le Giornate FAI di Primavera 2024:

MILANO
Grattacielo Pirelli
Comunemente conosciuto come “il Pirellone”, il grattacielo Pirelli è uno dei simboli della città e con i suoi 127 metri e 31 piani fino al 2010 ha dominato lo skyline milanese. Costruito tra il 1956 e il 1960, è considerato il capolavoro dell’architetto Gio Ponti e del suo studio. A commissionarlo è stato il gruppo industriale Pirelli, capitanato dai fratelli Alberto e Piero Pirelli, i quali desideravano promuovere l’immagine della società con un edificio rappresentativo, in una posizione strategica a ridosso della Stazione Centrale e nell’area destinata al nuovo centro direzionale. Qui esistevano già alcuni stabilimenti del gruppo, distrutti dai bombardamenti aerei durante la Seconda guerra mondiale. Inaugurato il 4 aprile 1960, nel 1978 l’edificio fu ceduto dalla società Pirelli al Consiglio Regionale della Lombardia. Dopo l’acquisizione da parte della Regione, l’edificio – sotto la guida di Bob Noorda ed Egidio Dell’Orto prima e in seguito di Vico Magistretti – è stato oggetto di lavori di adeguamento che hanno comportato la rimozione di tutte le pareti mobili e dei rivestimenti vinilici, sostituiti da marmi e moquettes. Un secondo restauro nel 2004 ha in seguito riportato l’edificio allo splendore originario dopo l’incidente aereo dell’aprile 2002: esternamente sono state ripristinate le facciate continue e gli oltre 12.000 mq di tesserine in ceramica; inoltre, recuperando il progetto e i disegni originari, è stato realizzato un nuovo rivestimento del piazzale in gomma e ceramica di colore grigio e nero. Sono stati inoltre ripristinati i pavimenti in linoleum ai piani. L’edificio ospita varie sale istituzionali e culmina all’ultimo piano nel rooftop dedicato a Enzo Jannacci, che offre una vista unica sulla città. In cima al grattacielo, dal 2017 risiedono degli inquilini molto speciali: una coppia di falchi pellegrini “urbani”.
Dolce&Gabbana Beauty (via Kramer) – ingresso riservato agli iscritti FAI
Nel quadrante est di Milano, subito fuori dalle mura spagnole, vide la luce alla fine del XIX secolo il monastero benedettino del Santissimo Sacramento, successivamente danneggiato durante i bombardamenti su Milano nel corso della Seconda Guerra Mondiale e ricostruito nel 1953. A un secolo dagli eventi bellici, nello storico edificio ottocentesco di via Kramer in cui ancora oggi dimorano le monache di clausura, nasce nel 2023 la sede della neocostituita Dolce&Gabbana Beauty. La sede che si ammira oggi è il frutto di un importante intervento di recupero e di riqualificazione architettonica e l’armonica commistione di antico e moderno si apprezza negli uffici e negli spazi di rappresentanza. Qui, rivestimenti in quarzite nera e marmo di Candoglia fanno da tappeto alla lunga galleria culminante in una cappella in cui è presente la statua di Sant’Ignazio Martire (opera di Pietro Ferroni datata 1811-12), in prestito dal Duomo di Milano nell’ambito dell’iniziativa di mecenatismo “Adotta una Statua” promossa dalla Veneranda Fabbrica del Duomo in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Milano. Un’opportunità per valorizzare statue non più in opera sul Monumento rendendole nuovamente fruibili, con lo scopo di avvicinare la cittadinanza ai bisogni della Cattedrale. Sulla navata a piano terra si affacciano quattro sale identiche con ancora evidenti le persistenze strutturali delle originali pareti in mattoni e soffitti alti sei metri. Sul fianco destro dell’imponente corridoio, a chiusura dell’antico chiostro di clausura, sono installati dei serramenti fissi con vetro cannettato, chiusi da un grande cancello in ferro. L’eccezionalità dell’apertura consiste nella scoperta di una realtà imprenditoriale globale, ma con radici meneghine, che muove i suoi primi passi all’interno di un bene storico. Un interessantissimo esempio di rivalutazione del tessuto storico milanese attento al suo passato ma con una visione internazionale e rivolta al futuro.
Galtrucco
Marchio storico della celebre azienda di tessuti della Lomellina di fine Ottocento, la Galtrucco deve la sua notorietà, oltre che alla qualità dei tessuti, alla bellezza delle sue vetrine, al rapporto con i grandi stilisti, all’architettura e agli arredi dei negozi ideati da rinomati progettisti. Il Salone dei Tessuti vide la luce intorno al 1925, quando la famiglia acquistò un vecchio capannone in via San Gregorio 29 per demolirlo e costruirvi una nuova palazzina in stile neogotico destinata ad abitazione e a magazzino per stoccaggio/controllo qualità e metraggi dei tessuti. Cessata la vocazione originaria, il Salone è stato ristrutturato nel 2005 per divenire uno spazio per eventi o esposizioni legati soprattutto a moda e design, pur mantenendo le sue caratteristiche originali: pavimento in legno, colonne con capitelli in stucco, termosifoni in ghisa, boiserie con gli sportelli per l’accoglienza dei clienti e i tavoloni in rovere massiccio per l’esposizione dei tessuti. Galtrucco conserva inoltre l’archivio aziendale, composto da testimonianze della ricostruzione del centro cittadino nel dopoguerra, da fotografie dai primi del ‘900 agli anni Novanta, articoli di giornale, cartoncini pubblicitari, illustrazioni di Brunetta e 299 bozzetti, di cui 160 figurini con modelli degli anni ’50, che costituiscono testimonianza dell’epoca d’oro della moda milanese.
Palazzo Marino
Situato nella zona monumentale ottocentesca post-unitaria del centro storico, Palazzo Marino è sede del Comune di Milano dal 1861. Commissionato dal banchiere e commerciante genovese Tommaso Marino per farne la sua residenza, è un capolavoro assoluto della storia dell’arte manierista, costruito fra il 1557 e il 1563 su progetto dell’architetto perugino Galeazzo Alessi, da tempo trasferitosi a Genova e appositamente convocato per l’occasione. Orientato in origine verso Piazza San Fedele, dopo l’Unità d’Italia – divenuto sede comunale – fu concluso con la nuova facciata su Piazza della Scala, grazie all’importante lavoro di restauro di Luca Beltrami nel 1886 che ebbe seguito a un lungo periodo di decadimento dell’edificio. In occasione delle Giornate di Primavera il pubblico potrà attraversare il cortile d’onore originale del Cinquecento, con la raffigurazione a bassorilievo delle Fatiche di Ercole e delle Metamorfosi di Ovidio, per visitare il Salone d’onore con le Muse affrescate dalla scuola dei genovesi Andrea e Ottavio Semino, le Quattro Stagioni a opera di Aurelio Busso e i busti giganti di Marte e Minerva in cocciopesto. L’eccezionalità della visita consiste nell’occasione di ripercorrere un pezzo di storia milanese, quella del primo palazzo cittadino che è anche uno scrigno d’arte e di storia, normalmente chiuso al pubblico. Durante l’itinerario che partirà da Piazza della Scala, si potranno ammirare in sequenza la Sala Marra, la Sala Consiliare, la Sala dell’Orologio in cui sono attualmente esposte le bandiere olimpiche, la Sala della Giunta, con strappi di affreschi di Giambattista Tiepolo, per poi tornare nuovamente in Piazza della Scala.
L’Ippodromo Snai San Siro tra natura, arte e cavalli
Polmone verde, location polifunzionale, e soprattutto luogo aperto alla cittadinanza, in grado di accogliere tutti gli sport equestri ma anche arte e musica, dove passato e futuro possono incontrarsi e regalare ai cittadini un connubio di storia e innovazione. Realizzato dall’architetto Paolo Vietti Violi, l’Ippodromo Snai San Siro venne inaugurato nell’aprile 1920. Il complesso – che si distingue per il suo unico stile liberty – è composto da piste per le corse, campo di gara per l’equitazione, piste di allenamento, tribune e scuderie immersi nel verde. Di proprietà di Snaitech, l’impianto è unico nel suo genere, sia per la vastità degli spazi che per la coesistenza di valori ambientali, architettonici e culturali. Dal 1999 l’Ippodromo Snai San Siro ospita il Cavallo di Leonardo, la scultura di Nina Akamu realizzata sulla base dei disegni di Leonardo da Vinci: collocato davanti a uno degli ingressi principali, il Cavallo ha dato il benvenuto a quasi un milione di visitatori che hanno visitato l’Ippodromo in questi anni. Il Cavallo di Leonardo sarà una delle tappe del percorso FAI previsto quest’anno, oltre a spazi normalmente non accessibili al pubblico come la Palazzina del Peso, la sala Bilancia e il cortile per l’insellaggio. Infine, la grande novità di questa edizione, sarà la nuova Tribuna del Trotto, ex tribuna secondaria, recentemente restaurata e riportata al suo antico splendore.
Stazione Carabinieri – Compagnia Milano Duomo – ingresso riservato agli iscritti FAI
La piccola piazza San Sepolcro, con le sue stradine che la circondano, può essere considerata il centro della Milano archeologica, vero e proprio cuore dell’antica Mediolanum, su cui affacciano antiche chiese, musei d’alto valore culturale, palazzi nobiliari delle grandi Signorie e importanti architetture del Novecento. In particolare, su Piazza San Sepolcro sorge il quattrocentesco Palazzo Castani – rimaneggiato nel Settecento – della cui antica origine rimane traccia nel portale al centro della facciata. La sua storia si intreccia saldamente con quella del Novecento, poiché proprio a Palazzo Castani il 23 marzo 1919 Benito Mussolini fondò i Fasci di Combattimento. Nel 1936, sempre per volontà di Mussolini, questo edificio divenne la sede della “Casa del fascio primogenito” e i lavori per il suo ammodernamento vennero affidati all’architetto Piero Portaluppi che ne ampliò i due lati. Questi interventi sono visibili ancora oggi, in particolare sull’attuale facciata prospiciente via Fosse Ardeatine. Infatti, seguendo il gusto tipico del ventennio fascista contraddistinto da un ritorno al modello dell’arte e della architettura classica, è possibile notare l’ingresso principale rivestito con lastre di granito chiaro e liscio, e con le decorazioni sempre in facciata di quattro vittorie alate. Sempre degli anni Trenta è la Torre Littoria, svettante su piazza San Sepolcro proprio accanto alla facciata antica di Palazzo Castani. All’interno dell’edificio è possibile ammirare un’ampia sala che, al tempo in cui era la sede della Casa del Fascio, fu adibita a sacrario, con pareti ricoperte di granito scuro e ruvido e sul cui soffitto si possono ancora ammirare cinque vittorie alate in bassorilievo realizzate dallo scultore Lucio Fontana. Attualmente l’edificio ospita i comandi dell’Arma dei Carabinieri: Gruppo Milano, istituito nel 1973, Compagnia Milano Duomo, istituita nel 1965 e Stazione Milano Duomo Principale.
Ex Palazzo del Banco di Roma, noto come Palazzo Edison (DLA Piper) – ingresso riservato agli iscritti FAI
La sede milanese dello studio legale DLA Piper sorge nel distretto degli Affari, dove trovano sede altri istituti bancari e istituzionali. Nato come palazzo del Banco di Roma, l’edificio fu costruito tra il 1938 e il 1941 dall’architetto Cesare Scoccimarro nella centrale Piazza Edison, in un lotto di forma triangolare. L’architettura è monumentale e caratterizzata dalla facciata concava del torrione che fa da quinta a Piazza Edison, sulla quale si affaccia. Sul torrione domina un bassorilievo raffigurante la Lupa che allatta Romolo e Remo, mentre sui due lati di Via Bocchetto e Via della Posta sono raffigurate la Dea Roma e Sant’Ambrogio. Nel 2015, il palazzo è stato completamente ristrutturato nelle sue parti interne per accogliere le esigenze degli attuali uffici, mentre sono state restaurate e preservate le parti architettoniche di maggior pregio, quali gli esterni, i fregi e la scala decorata a mosaico. La visita in occasione delle Giornate FAI prevede un percorso verticale: dall’ingresso al piano terra si salirà fino al settimo piano, dalla cui terrazza si gode di una magnifica vista a 360° sulla città, per scendere quindi fino al piano – 4 alla scoperta del labirintico rifugio anti-aereo.
Lo scrigno del barocco lombardo: Santuario di San Giuseppe
La chiesa sorge in via Verdi, nei pressi del Teatro alla Scala, sul confine del quartiere conosciuto come la “Contrada degli Andegari”, che fu tra le prime a Milano a essere pavimentate con mattoni disposti a spina di pesce. Nel 1503 fu fondato il Luogo Pio di San Giuseppe, deputato all’assistenza di giovani donne non sposate. In seguito alla visita del cardinale Carlo Borromeo nel 1568, si realizzò quanto la chiesa fosse ormai troppo piccola per le esigenze dei fedeli della parrocchia, per cui nel 1575 se ne decretò l’ingrandimento, con un progetto affidato a partire dal 1607 a Francesco Maria Richini. Soppresso nel 1784 il Luogo Pio di San Giuseppe nell’ambito delle riforme giuseppine, la chiesa venne chiusa al culto fino al 1809; il Santuario è oggi di proprietà di Intesa Sanpaolo. La chiesa di San Giuseppe è considerata come uno degli edifici più rappresentativi del primo barocco lombardo, nonché uno dei capolavori del Richini: punto di stacco con l’architettura manierista, servì da prototipo per le chiese barocche nell’uso della pianta longitudinale, specialmente nel nord Italia e talvolta in Europa centrale. La facciata, chiaramente ispirata alla chiesa di Santa Susanna alle Terme di Diocleziano di Carlo Maderno, contribuisce a farne un interessante esempio di architettura di tradizione lombarda aggiornata ai nuovi gusti barocchi emergenti a Roma. Lo schema della facciata, con nicchie, colonne e lesene e finestrone fu riutilizzato dallo stesso Richini nel progetto per la facciata della Chiesa di Santa Maria alla Porta. Nelle cappelle laterali e nel presbiterio si scorgono capolavori di autori lombardi quali Giulio Cesare Procaccini, Montalto, Andrea Lanzani. Il complesso dell’altare maggiore, risalente al XVIII secolo, presenta i tipici caratteri della scultura tardo barocca, ed è realizzato in marmi policromi con aggiunte di pietre pregiate.
Sky Italia: nel cuore della Tech-Media Company) – ingresso riservato agli iscritti FAI
Il quartiere di Rogoredo/Santa Giulia rappresenta un esempio perfetto di riqualificazione della periferia. Da diversi anni vive un importante processo di trasformazione con la costruzione di edifici destinati alla realizzazione di un business district ispirato al principio della sostenibilità. L’obiettivo è altresì l’apertura di luoghi destinati alla collettività, favorendo occasioni di aggregazione e di incontro per tutto il quartiere. I residenti potranno quindi contare su luoghi aperti per lo sport e il tempo libero, così come servizi e commercio di vicinato, in risposta alle proprie esigenze. La struttura architettonica di Sky si compone di 2 edifici collegati da un bridge. Il Building 1, dedicato alle aree tecniche, è il cuore pulsante della sede e può contare su diversi Studi televisivi. Il Building 2 ospita le redazioni editoriali (Sky Sport, Sky TG24) e le direzioni di staff. La visita comincerà nella Hall situata al piano terra del bridge, dove i visitatori avranno l’occasione di approfondire le molteplici iniziative intraprese da Sky per minimizzare l’impatto ambientale delle proprie attività: ad esempio, come l’azienda è riuscita a diventare carbon neutral dal 2006, e come sta lavorando per rispettare l’impegno di dimezzare le proprie emissioni entro il 2030. Proseguirà poi all’interno del Building 1, dapprima attraverso gli Studi al piano terra, e a seguire attraverso le Regie al piano 1.Ad esempio: negli Studi 2 e 6, che sono i più grandi, è dove vengono realizzate le produzioni di punta; lavorano per lo più su dirette ed eventi live; possono contare su ledwall ad altissima risoluzione, che permettono di ricorrere alla realtà aumentata per ricreare elementi grafici che contribuiscono ad arricchire la narrazione del programma e a produrre un’esperienza completamente immersiva. Lo Studio 3, chiamato anche Infinite, è lo studio green di Sky: un limbo verde che permette di ricreare scenari sempre diversi, con macchine grafiche molto performanti che reindirizzano la scenografia in tempo reale e riescono ad adattarla in prospettiva, in base all’angolo di ripresa in uso in quel momento. Lo Studio 6 è la Casa dello Sport! Questo studio accoglie le produzioni live di Sky Sport 24, tutti gli show pre- e post-partita di Champions League, Europa League, Serie A e Serie B, Sky Calcio Club e tutte le Produzioni Originali di Sky Sport. Al primo piano del Building 1 visiteremo poi le 6 regie, tutte full HD, di cui 2 dedicate alla Remote Production (per Formula 1 e MotoGP). Le regie video, composte da circa 12 postazioni, sono attive sulle produzioni più impegnative e presidiate da varie figure tecniche. In regia audio sono presenti gli strumenti di controllo dei radiomicrofoni. Infine, le sale apparati ospitano le parti elettroniche delle macchine in utilizzo nelle regie. Torneremo poi nella Hall al piano terra per terminare la nostra visita.
Mirabello, Villa/Cascina rinascimentale in un’oasi di verde
Protagonista del quartiere “Maggiolina” è Villa Mirabello, dimora-cascina quattrocentesca, oggi sede della Fondazione VILLA MIRABELLO Onlus. L’area fu acquistata dalla famiglia Mirabello nel XV secolo e nel 1445 entrò in possesso di Pigello Portinari, un nobile fiorentino che vi fece costruire un complesso a metà tra un casino di caccia e una villa di delizia. Dopo essere stata possedimento dei Landriani, dei Marino e dei Serbelloni, dalla seconda metà del Cinquecento la Villa, utilizzata a soli fini agricoli, andò incontro a una triste decadenza interrotta solo dai restauri di inizio Novecento ad opera degli architetti Perrone e Annoni. Dal 1920 è sede della Casa di lavoro e patronato per i ciechi di guerra di Lombardia, che nel maggio 2011 si è trasformata nella Fondazione VILLA MIRABELLO Onlus. Il complesso di Villa Mirabello si struttura secondo una disposizione ad L. Internamente, conserva le decorazioni araldiche dei Landriani e dei Brivio e alcune tracce di affreschi. All’esterno, presenta una facciata tardogotica in mattoni a vista, con finestre archiacute, spalle in cotto e intonaco graffito. Al centro del piccolo cortile a loggiato si trova la vasca del “mangia bagaj”, il drago visconteo, una copia realizzata da Luca Beltrami su modello dell’opera originale proveniente dal Castello di Vigevano. A chiudere la corte c’è l’ala dei rustici, aggiunta al nucleo originario assieme al camminamento coperto che collega la Villa alla adiacente cappella di preghiera dedicata alla “Mater Amabilis”, con affreschi risalenti al Quattrocento. Durante le giornate FAI di Primavera, i visitatori scopriranno le stanze affrescate, recentemente restaurate, all’interno del complesso di Villa Mirabello, che racchiude 6 secoli di storia, e il segno lasciato dalle varie famiglie che ne furono proprietarie, dai Mirabello, ai Portinari, ai Landriani, ai Marino, sino ai Serbelloni-Brivio e vedranno la ristrutturazione dell’edificio ad opera di Luca Beltrami. Oggi la Fondazione Villa Mirabello ONLUS si dedica ai servizi per i più fragili con attenzione agli ipo e non vedenti e a ospitare eventi artistici – culturali e formativi.